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lunedì 4 marzo 2013

La Rubrica del Lunedì

Disturbi del Comportamento Alimentare







" E' sempre tempo di resistenza... perchè invece di esibire il nostro atteggiamento libertario non abbiamo dato uno sguardo all' avanzata dello sviluppo insensato? ... perchè non ci siamo mai ribellati alla violenza dell' oggetto? ... perchè vi rassegnate a questa vita mediocre senza l' ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi ... qualcosa che possa esprimere almeno un rifiuto, un' indignazione, un dolore "
[ G. Gaber ]


Non è facile ammettere che all' aumento della quantità delle relazioni, legate alla complessità sociale che stiamo vivendo, corrisponde un abbassamento delle possibilità di poterne usufruire. Tale spietato meccanismo costringe molte persone a vivere relazioni superficiali o, peggio, virtuali, senza poter usufruire di basi affettive solide e continuative che sono il nutrimento basilare della nostra vita.
Soprattutto si vivono relazioni in cui risulta difficile e imbarazzante chiedere, quando si ha veramente bisogno, e in cui si teme il confronto e il giudizio. La richiesta viene sostituita dalle proteste afone, soffocate dal bisogno di sentirsi approvati o tranquilli e dai silenzi assordanti che esprimono a volte, prudenza, riservatezza, compiacenza, a volte disprezzo, vergogna, paura, altre volte ancora distacco, isolamento.
Questi vissuti conducono frequentemente ad una progressiva chiusura verso l' esterno che è alla base di quello che può essere definito un vero e proprio " autismo sociale ".
E' questo il vero terreno di coltura dei disturbi del comportamento alimentare.

ALCUNI DATI SUI DISTURBI ALIMENTARI IN ITALIA:

- L' Anoressia insieme alla Bulimia sono la prima causa di morte tra le ragazze tra i 12 e i 25 anni.
- In Italia ne soffrono tra le 150 e le 200mila giovani (dati SISDCA 2009). Il numero purtroppo è in aumento.

Dopo questa doverosa parentesi asettica fatta di numeri, dati ed inquadramenti diagnostici vorrei arrivare a parlarvi "alla pancia". Come vi dicevo su facebook "partorire" questo articolo è stato molto difficile nonostante abbia quantità industriali di materiale: lavori scientifici, libri, diari, film, è argomento della mia tesi ed ho svolto il  tirocinio presso il Centro di Riferimento Regionale Fisiopatologia della Nutrizione in qualità di laureanda in Biologia della Nutrizione. Ma nonostante ciò è stato difficile; lo è stato perchè molto spesso quando si parla di questi argomenti se ne parla in maniera scientifica, in terza persona, senza emozioni, dando un elenco di dati.
Dati evidentemente allarmanti e ancor di più se pensiamo che dietro ogni singolo numero c'è una persona e dietro ogni persona c'è una famiglia e amici, che in qualche modo vengono coinvolti.
Il mio intento nello scrivere questo articolo è quello di, innanzi tutto, portare all' attenzione di quante più persone possibili questa patologia che miete vittime silenziose. In secondo luogo cercare, nel mio piccolo e nelle mie capacità, di prevenire. Conoscenza è prevenzione. Perciò non starò qui a raccontarvi di quanto sia invalidante questa malattia, dei danni che procura all' organismo perchè per queste cose basta googlare "Disturbi Alimentari" ed escono fuori miliardi di notizie del genere. Io voglio dirvi che da queste patologie si può guarire ma soprattutto si possono prevenire.
Il corpo è lo strumento più comunicativo e più sincero, ed è il tramite tra noi e l' esterno. Pensando sotto quest' ottica non viene difficile immaginare che il digiuno auto- imposto delle ragazze anoressiche o le abbuffate incontrollate delle bulimiche sia una protesta afona verso l'ambiente che le circonda ( es. Ragazza che vive in un ambiente famigliare disgregato, con genitori che discutono e litigano continuamente. Catalizza l' attenzione della famiglia su di lei diventando anoressica. In questo modo i genitori concentrano le loro energie solo su di lei e non litigano più. ). I Disturbi del Comportamento Alimentare ( DCA )  fanno un po' da contenitore di un Io frammentato, privo di riferimenti e di certezze stabili ed esprime un diffuso senso di inadeguatezza e di disagio.
 
Riporto ora un passo del diario di una ragazza malata di Anoressia:

" La verità è che non voglio essere donna. Non voglio queste forme femminili, non voglio il ciclo. Non voglio essere bella! Anzi! Essere bella vuol dire essere in pericolo, a rischio; essere donna vuol dire essere oggetto sessuale; essere donna vuol dire poter piacere ad un uomo. Essere formosa vuol dire passare osservata, desiderata. Essere magra vuol dire non ritrovarsi in situazioni ambigue, difficili da gestire, pericolose. Vuol dire non ritrovarsi in quelle situazioni in cui io sono una stupida marionetta, in cui non mi so comportare, non so dire di NO, non so urlare! Se sono magra sono capace, sono al sicuro, sono pura, pulita. Se sono magra non ho peccati. Valgo.
Essere magra è la cosa più bella, più importante, più appagante. "
[ da " Vissuti di Anoressia " - Paolo De Cristofaro, Natalina Ferrante ]


Vorrei lasciarvi adesso il tempo per riflettere su queste parole, capire quanto sia complicata e profonda questa patologia.

Concretamente cosa possiamo fare nel nostro quotidiano per prevenire? Mi rivolgo ai genitori ( so che molte mamme ci seguono ): create comunicazione tra voi e i vostri figli fin da piccoli, fateli sentire accolti ( ciò non vuol dire, però, diventare troppo permissivi ). Non caricate i vostri figli di aspettative ( es. Ho sempre desiderato diventare una famosa pianista ma non ci sono riuscita, ora mi aspetto che mia figlia realizzi il mio sogno ). Siate una presenza costante ma discreta.
Occhi aperti e orecchie dritte genitori che hanno figli che praticano sport agonistici! molto spesso sport tipo danza classica e ginnastica ritmica sono considerati ambienti a rischio e vi dico che mi è capitato di sentire insegnanti che si lamentavano con delle bambine perchè erano ingrassate dopo averle pesate ( ditemi voi se non sono da denuncia!!!! )
Per quanto riguarda i ragazzi e le ragazze apprezzate le perosne per i loro pregi, non criticate mai il loro aspetto fisico, siamo diversi ed ognuno è libero di esprimere la propria personalità. Non sta a voi giudicare se l' altro sia "grasso" o "magro".
E agli insegnanti e presidi dico di investite di più sull' informazione di queste patologie soprattutto tra gli adolescenti.
Infine per noi tutti un piccolo "consiglio" da tenere sempre a mente... bisogna imparare ad ascoltare il corpo che ci parla attraverso il dolore, il piacere, la tensione, il rilassamento, il malessere e il benessere ed è fondamentale non solo riconoscere i messaggi che manda, ma anche saperli accettare, dando spazio all' affermazione di un proprio pensiero, anche se divergente, e di una propria personalità, anche se controcorrente.


Spero che questo breve articolo sia stato in qualche modo utile. 
Qualsiasi approfondimento, delucidazione, ecc... potete scriverla nei commenti e sarò felicissima di rispondervi. Avrei potuto parlare all' infinito di Disturbi Alimentari... per ora però mi interessava portarvi a conoscenza di questa realtà e di come nel nostro quotidiano possiamo fare la nostra parte per prevenire. Se vorrete, nei prossimi appuntamenti vi parlerò più in dettaglio di Anoressia, Bulimia, DANAS e BED.

un abbraccio.
I.

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